Innanzitutto sarebbe ideale comprare o meglio autoprodurre in casa un detersivo naturale e biodegradabile. Se invece siete proprio affezionati al vostro detersivo chimico (e tossico) almeno provate a ridurre il suo impatto ambientale, e a ridurre il consumo di acqua, seguendo questi semplici consigli.
Il metodo che considero più sbagliato in assoluto è quello di caricare la spugna di detersivo per ogni stoviglia, lavarla e sciacquarla sotto l’acqua corrente, che sgorga dall’inizio alla fine del lavaggio.
Il metodo che considero già più accettabile è quello di riempire il lavello di acqua e detersivo, in cui far ammollare le stoviglie, in modo da poterle lavare mantenendo il rubinetto chiuso e consumare meno acqua.
Il metodo che invece preferisco è quasi “a secco”. Consiste nel far sciogliere una noce di detersivo in una tazza d’acqua calda, che metto a fianco del lavello e la utilizzo per inzuppare la spugna di tanto in tanto durante il lavaggio. Oltre a questo è preferibile lavare dapprima tutte quante le stoviglie, posandole ancora insaponate nel secondo lavello, in cui si procede al risciacquo in un secondo momento, mantenendo bassa la pressione dell’acqua. Se le pentole sono incrostate, prima di lavarle in questo modo è meglio lasciarle un po’ in ammollo. A questo scopo è utile conservare l’acqua calda di scolo della pasta, ricca di amido, che oltre ad ammorbidire le incrostazioni possiede anche un buon potere sgrassante. Per cui ricordatevi di mettere il tappo prima di scolare, e di immergerci le stoviglie una volta finito il pasto.
Un’altra cosa che sembra scontata ma non lo è: le stoviglie che non sono unte possono essere lavate con una semplice sciacquata. Ad esempio i robot da cucina con cui si frulla frutta e verdura, o le pentole in cui si cuoce a vapore.
Il metodo che considero più sbagliato in assoluto è quello di caricare la spugna di detersivo per ogni stoviglia, lavarla e sciacquarla sotto l’acqua corrente, che sgorga dall’inizio alla fine del lavaggio.
Il metodo che considero già più accettabile è quello di riempire il lavello di acqua e detersivo, in cui far ammollare le stoviglie, in modo da poterle lavare mantenendo il rubinetto chiuso e consumare meno acqua.
Il metodo che invece preferisco è quasi “a secco”. Consiste nel far sciogliere una noce di detersivo in una tazza d’acqua calda, che metto a fianco del lavello e la utilizzo per inzuppare la spugna di tanto in tanto durante il lavaggio. Oltre a questo è preferibile lavare dapprima tutte quante le stoviglie, posandole ancora insaponate nel secondo lavello, in cui si procede al risciacquo in un secondo momento, mantenendo bassa la pressione dell’acqua. Se le pentole sono incrostate, prima di lavarle in questo modo è meglio lasciarle un po’ in ammollo. A questo scopo è utile conservare l’acqua calda di scolo della pasta, ricca di amido, che oltre ad ammorbidire le incrostazioni possiede anche un buon potere sgrassante. Per cui ricordatevi di mettere il tappo prima di scolare, e di immergerci le stoviglie una volta finito il pasto.
Un’altra cosa che sembra scontata ma non lo è: le stoviglie che non sono unte possono essere lavate con una semplice sciacquata. Ad esempio i robot da cucina con cui si frulla frutta e verdura, o le pentole in cui si cuoce a vapore.
Bisogna sempre avere a mente che l’acqua è una risorsa preziosa, rinnovabile ma NON infinita, soprattutto nel momento in cui la inquiniamo irreversibilmente con diabolici prodotti usati per la pulizia della casa e del corpo. Questa piccola attenzione nei confronti dell’ambiente non dovrebbe risultare un sacrificio tanto grosso, in quanto porta benefici anche al portafoglio , e alla vostra pelle se utilizzate un detersivo ecologico autoprodotto.
Una possibile ricetta è quella a base di limoni, sale e aceto, che trovate spiegata nel dettaglio a questo link: http://biodetersivi.altervista.org/index_file/page0006.htm
Una possibile ricetta è quella a base di limoni, sale e aceto, che trovate spiegata nel dettaglio a questo link: http://biodetersivi.altervista.org/index_file/page0006.htm