La mia motivazione invece è diversa. Io ho deciso di non mangiare gli animali perché non voglio condannarli ad una vita di clausura, sofferenza, privazione e massacro, che predomina negli allevamenti intensivi. Allevamenti nei quali producono carne, ma anche latte e uova. Per questo sono vegana, e per altri motivi ambientali e salutistici.
Sempre più spesso mi imbatto in siti, forum, articoli di personaggi illustri che sostengono la dieta vegetariana sulla base delle motivazioni, a parer mio, sbagliate. Non sopporto i manifesti che attaccano i carnivori in quanto mangiano qualcosa che prima aveva un cuore e respirava come noi.
Così come non sopporto chi critica i vegani che uccidono le zanzare. Approvo la sensibilità, ma non l’ignoranza. Alla base di questi ragionamenti difatti c’è una grossa lacuna scientifica, ossia l’importanza della catena alimentare, che sta alla base della nostra esistenza. Così come si accusa un uomo che mangia una vacca, si dovrebbe accusare il leone che mangia la gazzella, e il ragno che mangia la mosca. La vita sulla Terra è bella e funziona proprio perché gli animali si mangiano a vicenda. Provate a immaginare un sistema in cui tutti gli animali mangino solo i vegetali. Innanzitutto questi non avrebbero neanche il tempo di riprodursi, perché attaccati da troppe specie, inoltre lo sviluppo demografico delle popolazioni non verrebbe controllato da nessuno, in quanto i vegetali tendenzialmente non predano gli animali, e quindi ci sarebbe una condizione di sovrappopolazione impossibile da gestire e sostenere in un unico pianeta. L’equilibrio tra preda e predatore è perfetto in ogni ecosistema, tale da rendere possibile la coesistenza di più specie nello stesso habitat.
Mangiare animali sarebbe cosa buona e giusta, se non fosse che l’uomo - essendosi sottratto dal sistema naturale - si è protetto da qualsiasi rischio di essere predato e si è diffuso in maniera spropositata sul pianeta, portando all’estinzione molte specie, e sfruttandone tante altre, senza pietà. Questo non è assolutamente giusto. Siamo noi gli unici a meritarci un’estinzione di massa. Gli unici che non hanno capito che la Terra non va conquistata e distrutta, ma va vissuta in equilibrio con le altre specie. Va bene tenersi una mucca in campagna, farla figliare, mangiarla prima che invecchi troppo. Ma non va bene separare gli agnelli dalla mamma, ucciderli da giovani per la loro carne tenera, costringere piccoli e adulti in recinti in cui non è possibile muoversi, in cui esiste solo luce artificiale che non rispetta l’alternarsi naturale del giorno e della notte, in cui vengono nutriti con mangimi addizionati di antibiotici e chissà quali altre schifezze, in cui vengono attaccate delle pompe alle mammelle per succhiare il latte, così irritanti da causare spesso delle mastiti dolorosissime, etc. Trattamenti simili vengono propinati alle galline, per la produzione delle uova. Stanno ammassate in gabbia dove non è possibile passeggiare, raccogliere il vermetto sotto terra, appollaiarsi al sole; sono costrette una sull’altra, su dei piani spesso obliqui per fare scivolare le uova e gli viene tagliato il becco per evitare il cannibalismo piuttosto comune in simili situazioni di stress.
Tutto ciò che sta dietro alla produzione intensiva di carne, uova e latticini è abominevole! E diventare vegetariani non serve assolutamente a nulla se si alimenta il mercato degli altri prodotti - sempre animali- per sopperire alla mancanza della carne.