Leggiamo l’etichetta di uno shampoo a caso.
Acqua
Sodium Laureth Sulfate
Acido citrico
Cocamidopropyl betaine
Glicerina
Sodium chloride
Ammonium hydroxide
Propylene glcol
CI 17200 / RED 33
CI 42090 / BLUE 1
Rubus fruticosus fruit extract
Sodium benzoate
Sodium hydroxide
Aceto
Polyquaternium 10
Salicyclic Acid
Limonene
Linalool
Caramel
Cassia italic extract
Cassia italica leaf extract
Hexylene Glycol
Profumo
Ben 23 ingredienti, di cui ne conosciamo 4 o 5. Perché gli altri sono tutti prodotti di sintesi. Cosa vuol dire sintesi? Chimici, creati in laboratorio, non provenienti da sostanze naturali. Possono avere degli effetti nocivi sul corpo queste sostanze? Alcune sì. Non è vero che il mercato si prende cura di te, cerca solo di guadagnare tanto spendendo poco, e attira la tua attenzione con profumi deliziosi (sempre di sintesi) immagini e pubblicità accattivanti, promesse fasulle. E ci prendono nel sacco, con molta facilità.
Non vi dico il nome di questo shampoo, ma vi assicuro che lo conoscete tutti e lo considerate anche molto buono, un prodotto di cui ci si può fidare. La realtà è un’altra.
Alcuni ingredienti presenti nell’elenco sono soggetti a studi scientifici al fine di determinare la loro tossicità. Esistono ovviamente opinioni discordanti, in quanto il mercato sa difendersi bene. Per questo ci viene in aiuto il sito disinformazione.it che si impegna a far luce su argomenti scomodi. Questa volta dietro al mirino c'è un ingrediente molto comune nei detergenti industriali, il Sodium Lauryl Sulfate: "leggenda metropolitana o pericolo sottovalutato?"
“Il Sodium Lauryl Sulfate è un tensioattivo, cioè un sostanza chimica che ha la capacità di diminuire la tensione superficiale dell’acqua, ossia l’adesione della particelle di sporco e di grasso permettendone la rimozione con l’acqua corrente. Sarebbe come dire, i chimici perdonino il linguaggio, che aumenta il potere pulente dell’acqua.
Fa parte anche degli schiumogeni, cioè facilita la produzione di schiuma - questo è lampante quando usiamo saponi e/o shampoo - anzi se siamo onesti dobbiamo ammettere che se un prodotto non fa schiuma pensiamo immediatamente che non lavi. A questo proposito è bene sottolineare che potere schiumogeno e irritabilità cutanea sono strettamente correlate; non solo ma un prodotto fortemente schiumogeno è sicuramente irritante per la pelle e gli occhi”.
Del potere irritante forse ce ne siamo accorti tutti, ma la situazione è ben più grave.
Infatti l’articolo cita studi importanti (specificando le fonti) che parlano di problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti, e in altri viene addirittura imputato al Sodium Lauryl Sulfate l’effetto di bloccare la sintesi del DNA.
Danni per ora non quantificabili, in quanto si riferiscono alla sostanza pura. Resta il fatto che come dice l’articolo siamo impregnati di sostanze chimiche la cui tossicità è spesso ignorata.
Io, nel dubbio, non prendo sotto gamba la possibile tossicità, e preferisco lavarmi i capelli in modo naturale.
Osservate gli animali..gatti, cani, struzzi, scimmie. Per caso il loro pelo vi sembra cosparso di grasso? No, eppure non si lavano mai con bagnoschiuma e shampoo. Gli esseri viventi, così come l’uomo, si sono evoluti su questa Terra quando ancora non venivano elaborate sostanze chimiche per scopi quotidiani, ciò vuol dire che se volessimo, potremmo tranquillamente vivere di quello che ci offre la natura, come fanno alcune tribù sopravvissute ad oggi senza problemi. L’unico vero problema per loro è l’uomo occidentale: la deforestazione e la colonizzazione.
Tornando ai nostri capelli..Il vero motivo per cui si sporcano tanto spesso è che vengono costantemente aggrediti da sostanze non naturali, contenenti negli shampoo, dalle quali il cuoio capelluto si difende secernendo sostanze sebacee. Conosco persone che si lavano i capelli ormai con sola acqua, perché il loro cuoio capelluto è tornato al normale equilibrio e non ha bisogno di essere “sgrassato”. Questo passaggio però non è immediato, il capello ha bisogno di disintossicarsi da certe sostanze prima di tornare in equilibrio.
Quindi ci viene in aiuto il metodo no-poo (abbreviazione di no shampoo) che prevede il semplice utilizzo di acqua bicarbonato e aceto di mele. Nel web spopola la ricetta, semplicissima e personalizzabile. Io la sto usando e mi trovo molto bene!
Vediamo come si fa:
Si può scegliere se mescolare acqua e bicarbonato in una tazza in modo da formare una pappetta morbida, oppure se diluire 2 o 3 cucchiai di bicarbonato in un vecchio flaconcino con tanta acqua in modo da renderlo diluito. In ogni caso, bisogna lavare solo la testa, fregando bene con i polpastrelli. Infatti le ciocche non hanno bisogno di essere lavate: dategli tregua e vi ringrazieranno, non avrete più nodi né doppie punte. Dopodiché sciacquate molto bene continuando a frizionare, per non lasciare traccia del sale.
Passando all’aceto di mele, il suo utilizzo risulta indispensabile per compensare la basicità del bicarbonato e riequilibrare quindi il pH, inoltre risulta dai tempi antichi essere un buon alleato dei capelli: li rende lucidi, morbidi e districati. Basta diluire una parte di aceto con altre due o tre parti di acqua. Questa soluzione va versata delicatamente sui capelli, in modo da distribuirla in maniera omogenea. Vi accorgerete subito al tatto del suo effetto benefico. A questo punto non serve sciacquare, dovete solo strizzare i capelli e tamponarli con un asciugamano. Non vi preoccupate dell’odore dell’aceto, evaporerà entro breve una volta asciutti. Volendo potete unire qualche goccia di vero olio essenziale, come quello di lavanda.
Vi consiglio di personalizzare le dosi sulla base della vostra esperienza e di usare aceto biologico. Io ho provato entrambi i metodi, e mi sono ritrovata meglio con il secondo perché nel primo caso troppo bicarbonato faticavo a sciacquarlo, lasciando i capelli stopposi e pesanti. Il secondo invece mi ha dato molta più soddisfazione! Anche se ero scettica del risultato sono venuti pulitissimi e leggeri!
Acqua
Sodium Laureth Sulfate
Acido citrico
Cocamidopropyl betaine
Glicerina
Sodium chloride
Ammonium hydroxide
Propylene glcol
CI 17200 / RED 33
CI 42090 / BLUE 1
Rubus fruticosus fruit extract
Sodium benzoate
Sodium hydroxide
Aceto
Polyquaternium 10
Salicyclic Acid
Limonene
Linalool
Caramel
Cassia italic extract
Cassia italica leaf extract
Hexylene Glycol
Profumo
Ben 23 ingredienti, di cui ne conosciamo 4 o 5. Perché gli altri sono tutti prodotti di sintesi. Cosa vuol dire sintesi? Chimici, creati in laboratorio, non provenienti da sostanze naturali. Possono avere degli effetti nocivi sul corpo queste sostanze? Alcune sì. Non è vero che il mercato si prende cura di te, cerca solo di guadagnare tanto spendendo poco, e attira la tua attenzione con profumi deliziosi (sempre di sintesi) immagini e pubblicità accattivanti, promesse fasulle. E ci prendono nel sacco, con molta facilità.
Non vi dico il nome di questo shampoo, ma vi assicuro che lo conoscete tutti e lo considerate anche molto buono, un prodotto di cui ci si può fidare. La realtà è un’altra.
Alcuni ingredienti presenti nell’elenco sono soggetti a studi scientifici al fine di determinare la loro tossicità. Esistono ovviamente opinioni discordanti, in quanto il mercato sa difendersi bene. Per questo ci viene in aiuto il sito disinformazione.it che si impegna a far luce su argomenti scomodi. Questa volta dietro al mirino c'è un ingrediente molto comune nei detergenti industriali, il Sodium Lauryl Sulfate: "leggenda metropolitana o pericolo sottovalutato?"
“Il Sodium Lauryl Sulfate è un tensioattivo, cioè un sostanza chimica che ha la capacità di diminuire la tensione superficiale dell’acqua, ossia l’adesione della particelle di sporco e di grasso permettendone la rimozione con l’acqua corrente. Sarebbe come dire, i chimici perdonino il linguaggio, che aumenta il potere pulente dell’acqua.
Fa parte anche degli schiumogeni, cioè facilita la produzione di schiuma - questo è lampante quando usiamo saponi e/o shampoo - anzi se siamo onesti dobbiamo ammettere che se un prodotto non fa schiuma pensiamo immediatamente che non lavi. A questo proposito è bene sottolineare che potere schiumogeno e irritabilità cutanea sono strettamente correlate; non solo ma un prodotto fortemente schiumogeno è sicuramente irritante per la pelle e gli occhi”.
Del potere irritante forse ce ne siamo accorti tutti, ma la situazione è ben più grave.
Infatti l’articolo cita studi importanti (specificando le fonti) che parlano di problemi vascolari, polmonari e complicanze su embrioni e/o feti, e in altri viene addirittura imputato al Sodium Lauryl Sulfate l’effetto di bloccare la sintesi del DNA.
Danni per ora non quantificabili, in quanto si riferiscono alla sostanza pura. Resta il fatto che come dice l’articolo siamo impregnati di sostanze chimiche la cui tossicità è spesso ignorata.
Io, nel dubbio, non prendo sotto gamba la possibile tossicità, e preferisco lavarmi i capelli in modo naturale.
Osservate gli animali..gatti, cani, struzzi, scimmie. Per caso il loro pelo vi sembra cosparso di grasso? No, eppure non si lavano mai con bagnoschiuma e shampoo. Gli esseri viventi, così come l’uomo, si sono evoluti su questa Terra quando ancora non venivano elaborate sostanze chimiche per scopi quotidiani, ciò vuol dire che se volessimo, potremmo tranquillamente vivere di quello che ci offre la natura, come fanno alcune tribù sopravvissute ad oggi senza problemi. L’unico vero problema per loro è l’uomo occidentale: la deforestazione e la colonizzazione.
Tornando ai nostri capelli..Il vero motivo per cui si sporcano tanto spesso è che vengono costantemente aggrediti da sostanze non naturali, contenenti negli shampoo, dalle quali il cuoio capelluto si difende secernendo sostanze sebacee. Conosco persone che si lavano i capelli ormai con sola acqua, perché il loro cuoio capelluto è tornato al normale equilibrio e non ha bisogno di essere “sgrassato”. Questo passaggio però non è immediato, il capello ha bisogno di disintossicarsi da certe sostanze prima di tornare in equilibrio.
Quindi ci viene in aiuto il metodo no-poo (abbreviazione di no shampoo) che prevede il semplice utilizzo di acqua bicarbonato e aceto di mele. Nel web spopola la ricetta, semplicissima e personalizzabile. Io la sto usando e mi trovo molto bene!
Vediamo come si fa:
Si può scegliere se mescolare acqua e bicarbonato in una tazza in modo da formare una pappetta morbida, oppure se diluire 2 o 3 cucchiai di bicarbonato in un vecchio flaconcino con tanta acqua in modo da renderlo diluito. In ogni caso, bisogna lavare solo la testa, fregando bene con i polpastrelli. Infatti le ciocche non hanno bisogno di essere lavate: dategli tregua e vi ringrazieranno, non avrete più nodi né doppie punte. Dopodiché sciacquate molto bene continuando a frizionare, per non lasciare traccia del sale.
Passando all’aceto di mele, il suo utilizzo risulta indispensabile per compensare la basicità del bicarbonato e riequilibrare quindi il pH, inoltre risulta dai tempi antichi essere un buon alleato dei capelli: li rende lucidi, morbidi e districati. Basta diluire una parte di aceto con altre due o tre parti di acqua. Questa soluzione va versata delicatamente sui capelli, in modo da distribuirla in maniera omogenea. Vi accorgerete subito al tatto del suo effetto benefico. A questo punto non serve sciacquare, dovete solo strizzare i capelli e tamponarli con un asciugamano. Non vi preoccupate dell’odore dell’aceto, evaporerà entro breve una volta asciutti. Volendo potete unire qualche goccia di vero olio essenziale, come quello di lavanda.
Vi consiglio di personalizzare le dosi sulla base della vostra esperienza e di usare aceto biologico. Io ho provato entrambi i metodi, e mi sono ritrovata meglio con il secondo perché nel primo caso troppo bicarbonato faticavo a sciacquarlo, lasciando i capelli stopposi e pesanti. Il secondo invece mi ha dato molta più soddisfazione! Anche se ero scettica del risultato sono venuti pulitissimi e leggeri!