In questo mio nuovo percorso ho imparato tante cose, anche a livello di gusto. Infatti ho iniziato ad assaggiare piatti dall'aspetto orribile, dal nome sconosciuto, oppure ancora cibi che non mi erano MAI piaciuti in passato, o che mi ero sempre rifiutata di mangiare solo perché mi davano l'idea di essere particolarmente sgradevoli.
Ma è successa una bella magia avvicinandomi a un tipo di cucina più naturale e sana: ho cambiato palato! O meglio, ho imparato a mangiare qualsiasi cosa! Ed è stato questo il punto di forza per riuscire ad affrontare una dieta vegana, perché per me è diventata una vera e propria esperienza a livello sensoriale, essendomi aperta a nuovi gusti.
Io credo che questo mio cambiamento sia avvenuto grazie all'associazione mentale che è nata in me spontaneamente e che collega gli alimenti naturali alla VERA bontà. Quando una cosa è genuina, diventa automaticamente buona per me. E secondo me un po' tutti dovrebbero imparare a considerare diversamente il concetto di buono, per la propria salute, e per quella del Pianeta. Ad esempio, non concepisco quando gli adulti si impuntano sul gusto dello zucchero bianco, che per loro è sicuramente più buono di quello di canna: a parte che a me non sembra, ma anche fosse vero, mi sembra inconcepibile che un essere umano non riesca a mettere sulla bilancia una cosa "buona e cancerogena" con una "meno buona ma salutare" e vedere quanto sia grande la disparità tra loro, e quanto sia in netto vantaggio la seconda!* Forse si tratta di una mancanza di consapevolezza. Per questo vi rimando, a tal proposito, alla sezione salute, dove si parla esplicitamente dei trattamenti artificiali che subisce lo zucchero e di conseguenza gli effetti negativi che ha sul nostro organismo.
Però non sempre basta la consapevolezza...c'è chi rimane fisso con le proprie idee, eppure nella vita è indispensabile l'elasticità, per accettare anche le cose più naturali che fanno parte della vita, come l'alternarsi delle stagioni, il passare del tempo, la scomparsa di persone care, la perdita di un lavoro. Ci fa sentire meglio ancorarci alle nostre abitudini, ma il benessere che ne ricaviamo è direttamente proporzionale al dolore che proveremo quando ci verranno sradicate.
Tutta questa pappardella per dire che il gusto è tutta una questione di abitudine e di apertura mentale :)
* Ci tengo a precisare che è solo un esempio e che l'equivalenza
"salutare = meno buono" non è una caratteristica della dieta
naturale / vegan, anzi, io mi lecco pure i baffi :)
Ma è successa una bella magia avvicinandomi a un tipo di cucina più naturale e sana: ho cambiato palato! O meglio, ho imparato a mangiare qualsiasi cosa! Ed è stato questo il punto di forza per riuscire ad affrontare una dieta vegana, perché per me è diventata una vera e propria esperienza a livello sensoriale, essendomi aperta a nuovi gusti.
Io credo che questo mio cambiamento sia avvenuto grazie all'associazione mentale che è nata in me spontaneamente e che collega gli alimenti naturali alla VERA bontà. Quando una cosa è genuina, diventa automaticamente buona per me. E secondo me un po' tutti dovrebbero imparare a considerare diversamente il concetto di buono, per la propria salute, e per quella del Pianeta. Ad esempio, non concepisco quando gli adulti si impuntano sul gusto dello zucchero bianco, che per loro è sicuramente più buono di quello di canna: a parte che a me non sembra, ma anche fosse vero, mi sembra inconcepibile che un essere umano non riesca a mettere sulla bilancia una cosa "buona e cancerogena" con una "meno buona ma salutare" e vedere quanto sia grande la disparità tra loro, e quanto sia in netto vantaggio la seconda!* Forse si tratta di una mancanza di consapevolezza. Per questo vi rimando, a tal proposito, alla sezione salute, dove si parla esplicitamente dei trattamenti artificiali che subisce lo zucchero e di conseguenza gli effetti negativi che ha sul nostro organismo.
Però non sempre basta la consapevolezza...c'è chi rimane fisso con le proprie idee, eppure nella vita è indispensabile l'elasticità, per accettare anche le cose più naturali che fanno parte della vita, come l'alternarsi delle stagioni, il passare del tempo, la scomparsa di persone care, la perdita di un lavoro. Ci fa sentire meglio ancorarci alle nostre abitudini, ma il benessere che ne ricaviamo è direttamente proporzionale al dolore che proveremo quando ci verranno sradicate.
Tutta questa pappardella per dire che il gusto è tutta una questione di abitudine e di apertura mentale :)
* Ci tengo a precisare che è solo un esempio e che l'equivalenza
"salutare = meno buono" non è una caratteristica della dieta
naturale / vegan, anzi, io mi lecco pure i baffi :)